giovedì 6 febbraio 2014

Il risveglio del fiume segreto


Questo film racconta un viaggio attraverso il Grande Fiume compiuto da Paolo Rumiz, insieme all'esploratrice Valentina Scaglia, e in compagnia di canoisti, barcaioli, scrittori, pescatori. 
Un viaggio fatto di incontri, cibo, avventure, ma che rappresenta anche la riscoperta di un corso d'acqua selvaggio, un racconto dal punto di vista della corrente che porta verso il delta e i suoi magnifici rami.
Oltre le sponde ci sono quattro regioni tra le più popolose d'Italia. Dentro il Po invece, tra i suoi grandi argini, si apre uno spazio meraviglioso, segreto, incontaminato, che sprigiona bellezza nonostante i disastri ambientali causati dall'uomo.




lunedì 3 febbraio 2014

Le montagne si dovrebbero scalare col minor sforzo possibile...


Le montagne si dovrebbero scalare col minor sforzo possibile e senza fretta.
La velocità dovrebbe essere determinata dallo stato d'animo dello scalatore .
Se sei inquieto, accelera. Se rimani senza fiato, rallenta.
Le montagne si salgono in un equilibrio che oscilla tra inquietudine e sfinimento.
Poi, quando smetti di pensare alla meta, ogni passo non è soltanto un mezzo, ma un evento fine a se stesso. Questa foglia ha l'orlo frastagliato. Questa roccia è instabile. Da qui la neve è meno visibile, benché più vicina.
Queste sono cose che dovresti notare comunque. Vivere soltanto in funzione di una meta futura è sciocco. E' sui fianchi delle montagne, e non in cima, che si sviluppa la vita.
Ma evidentemente senza cima non si possono avere i fianchi. E' la cima che determina i fianchi.
E così saliamo...

Lo Zen e l'arte 
della manutenzione della motocicletta
                                           Robert M. Pirsing            

venerdì 17 gennaio 2014

Camminare

"Camminare come  pratica spirituale, ponte di collegamento tra l'io profondo e vita quotidiana."

Brevi camminate silenziose come forma di meditazione attiva. 

Camminare ci aiuta a a risvegliare il nostro corpo.

Quando comunichiamo positivamente con il corpo, sviluppiamo sensibilità verso i sui bisogni.

Camminare calma le menti agitate.
Quando camminiamo, la mente tende a riportarsi in uno stato di quiete.

Camminare aiuta ad accettare le difficoltà.
Rappresenta un rimedio contro le preoccupazioni e l’agitazione.

Camminare è una delle migliori medicine! (ed è pure gratis)
•    Mentre si cammina il respiro si fa profondo ossigenando il cervello
•    Si allenano cuore e polmoni
•    Gli arti si rafforzano
•    La mente si rilassa
•    Lo spirito si risolleva e l’anima viene nutrita.


Brevi camminate riflessive possono insegnarci a rimanere presenti e ad assaporare la nostra vita.

giovedì 9 gennaio 2014

Il cammino è la condizione umana

Nella vita quotidiana mi sento frustrato.Mi chiedo chi sono veramente e che senso ha quello che faccio. So ormai bene di che si tratta.Ho fatto esperienze. Ho una certa saggezza, data inevitabilmente dall’età. Per cui sono consapevole della mia crescita personale, sono abbastanza soddisfatto della mia storia, riesco sufficientemente a volermi bene e ad amare le cose e le persone che mi circondano. E allora, di cosa si tratta?












Non vivo secondo natura.


  • Soffro i ritmi elevati.
  • Soffro il dover sempre tener tutto sotto controllo.
  • Soffro la mancanza di convivialità.
  • Soffro il vivere in città, col suo smog e i suoi rumori.
  • Soffro nell’usare per forza le macchine intelligenti.
  • Soffro la sedentarietà, la costrizione del mio corpo troppo seduto.
  • Soffro l’allontanamento progressivo dal mio istinto animale.
  • Soffro il non sentirmi tutt’uno col vento, mentore di spiritualità.
  • Soffro nel vedere depredare e distruggere Madre Terra.
  • Soffro nel percepire in me e attorno a me il disfacimento del sentimento primario dell’essere umani, l’empatia.
  • Soffro della difficoltà di condividere coi miei simili questi malesseri.
Queste sofferenze sono alla base della mia ribellione. Sì, perché non mi rassegno.Lotto, quando come e dove posso.

 

Il cammino è la condizione umana.



 Solo quando cammino, nel modo giusto, lento dolce e profondo, avverto nitidamente il risvegliarsi dentro di qualcosa di ancestrale. Sento i sensi tutti rifarsi avanti.
Mi ritrovo in sintonia col movimento naturale del cosmo. I

Intanto, non mi piango addosso.
Ho imparato, appena posso, sempre più spesso, a lasciare l’inutile tran tran.
Mi rimetto in cammino.
Voglio assaporare la vita.
Non voglio avere il rimpianto di non averla pienamente vissuta.
Con la viandanza sono sulla strada della resistenza al nefasto che impazza e della speranza che sia possibile, a partire da noi, essere felici.